Migrazione: cosa accade ai minorenni?

Migrazione

Lo scorso 28 marzo, i deputati europei della Commissione per le libertà civili hanno finalmente dato disposizione, in merito alla proposta di modifica del regolamento UE in materia di migrazione.

Parliamo di quelle che sono le nuove linee guida, relative all’asilo e soprattutto alla gestione, della migrazione. Linee guida che tutti i Paesi dell’Unione Europea saranno tenuti a seguire.

La nuova proposta normativa, prevede alcune novità, tra queste anche il fatto che il monitoraggio dei flussi di migrazione sarà affidato ad una relazione annuale della Commissione stessa. In questo modo, sarà la stessa Commissione a constatare la necessità di aiutare un Paese, magari sotto pressione migratoria, attraverso l’emissione di aiuti e iniziative di smistamento.

Cosa accade ai migranti minorenni?

Quando parliamo di migrazione, non parliamo mai di un tema semplice. Anzi. Questo, risulta essere uno degli argomenti più caldi da affrontare per l’opinione pubblica. Tuttavia, spesso si fa l’errore di guardare i migranti come un numero, trascurando che invece siano persone.

Ogni persona ha una storia a sé, spesso triste e malinconica. A volte però possiamo imbatterci anche in qualcuno che armato della propria tenacia, è riuscito a realizzare il proprio sogno. Difatti, sono moltissimi gli extracomunitari che ad oggi risultano perfettamente inseriti nella nostra società.

Ma cosa accade quando alla frontiera viene trovato un minore da solo, o accompagnato? Di norma il principio per ottenere un permesso di soggiorno è sempre cercato nel legame più significativo tra il richiedente asilo e lo Stato.

Per questo motivo, in caso di minore, prevale sicuramente il diritto all’unità familiare. In questo modo, il minore accompagnato da un familiare potrà tranquillamente chiedere asilo nel nostro Paese.

Tuttavia, non sempre i minori trovati alla frontiera risultano accompagnati. Anzi, in molti vengono spediti da soli, dai propri cari, con la speranza di riuscire ad accedere ad un futuro migliore.

In questi casi però, non è assicurato l’accesso al Paese in quanto la competenza sulla domanda di asilo va al paese in cui si trova un membro della famiglia del minore.

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